Chi siamo

Frati dell'Ordine di Nostra Signora della Mercede, detti mercedari, il cui ordine viene fondato a Barcellona il 10 agosto 1218 da San Pietro Nolasco con l'intento di liberare i prigionieri cristiani fatti schiavi dei musulmani.

Fu proprio Pietro Nolasco che trasferendosi a Barcellona entrò in contatto con il commercio di schiavi e da lì a poco decise di impiegare i suoi beni al fine di riscattare i prigionieri.

Nella notte tra il 1° e il 2° agosto 1218 ebbe la visione della Vergine che lo ispirò nella fondazione dell'ordine consacrato alla redenzione degli schiavi.

I religiosi oltre ai tre voti di povertà, obbedienza e castità, emettono un quarto voto di redenzione, con il quale si impegnano a sostituire con la loro persona i prigionieri in pericolo di rinnegare la fede.

Dopo la scomparsa della schiavitù, nel XIX secolo, l'ordine si è votato alle missioni e all'istruzione della gioventù.

L'obiettivo delle nostre missioni è quello di garantire un futuro ai giovani.

Storia del progetto

Le missioni dei Padri Mercedari si rifanno a secoli di storia, sono presenti nelle Americhe, in Africa e in India.

La missione in India è quella che potrete testare con i vostri occhi e le vostre orecchie tramite questo sito, l'amore e la passione dei padri mercedari per i tantissimi bambini e le loro famiglie nei villaggi più poveri dell'India.

Tutto nasce con il progetto della formazione.

Molti bambini vengono recuperati dalle strade e inseriti nel progetto delle "adozioni a distanza".

In questo modo, il bambino orfano o fortunatamente con la sua famiglia, viene a lui garantito il sostentamento, l'assistenza sanitaria e  un'educazione morale, spirutuale e scolastica.

L'obiettivo è cercare di ridurre al massimo le condizioni di povertà di questa gente, aiutando come si può anche le famiglie di questi bambini che spesso si trovano senza lavoro o con dipendenze.

Ogni bambino che entra nel nostro progetto può tornare a sorridere ed a vivere una vita consona all'età.

 

I nostri utenti

Il sito viene creato proprio per mostrare ai benefattori, il lavoro portato avanti dai missionari e per aumentare la partecipazione di quanti ancora non conosco la serietà del progetto e le necessità di questi bambini.

Nonostante oggi le difficoltà morali ed economiche ci confondano, non dobbiamo dimenticarci di  fare del bene per coloro che tramite questo aiuto, possono ricominciare a credere nel futuro e per tutti i padri mercedari che si impegnano giornalmente nella loro missione di vita.

Fare del bene anche per noi stessi, sentire di nuovo quella gioia nel cuore, accendere una nuova luce nella nostra anima e una spinta per il cammino di un altro fratello.